La Plenaria del Parlamento Europeo nella seduta di ieri - 23 aprile 2024 - ha dato il via libera all'estensione delle misure temporanee di liberalizzazione commerciale per l'Ucraina, definendo contemporaneamente una parziale protezione del mercato Ue e degli interessi degli agricoltori europei, secondo l'accordo di compromesso tra le istituzioni Ue raggiunto ai primi di aprile. E tra i prodotti soggetti al cosiddetto "freno d'emergenza" continueranno a mancare il grano tenero ed i semi oleosi, anche se passi in avanti sono stati compiuti in direzione del mais e della semola.

 

Esce così definitivamente sconfitta la proposta di emendamento della Commissione Agricoltura dell'Eurocamera, che aveva proposto l'attivazione del freno d'emergenza anche per il grano tenero. Il mercato interno Ue di questo cereale invece - come quello di altri prodotti, ad esempio dei semi oleosi - potrà essere tutelato con misure di salvaguardia da adottarsi però con un regolamento di esecuzione su proposta di uno Stato membro o della stessa Commissione: una procedura più lenta e dagli effetti non immediati.

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Con 428 voti favorevoli, 131 contrari e 44 astensioni, i deputati ieri hanno appoggiato la proroga della sospensione dei dazi all'importazione e delle quote sui prodotti agricoli ucraini per un altro anno, fino al 5 giugno 2025, per sostenere il Paese nel contesto della guerra di aggressione condotta dalla Russia.

 

In base al nuovo Regolamento, la Commissione Ue può intervenire rapidamente e imporre tutte le misure che ritiene necessarie in caso di perturbazioni significative del mercato dell'Ue o dei mercati di uno o più Stati membri dell'Ue a causa delle importazioni ucraine. La procedura ordinaria, valida per tutti i prodotti, può però durare 4 mesi e nei casi più urgenti può essere adottata con un regolamento di esecuzione.

 

Nell'ambito di misure di salvaguardia rafforzate per proteggere gli agricoltori dell'Ue, la Commissione può attivare il freno di emergenza per i prodotti agricoli particolarmente sensibili, vale a dire pollame, uova, zucchero, avena, semola, mais e miele. Con il termine "semola" si intendono semole e semolini di orzo e altri cereali lavorati. Se le importazioni di questi prodotti superano la media dei volumi delle importazioni registrate nella seconda metà del 2021 e in tutto il 2022 e il 2023, le tariffe potranno essere nuovamente imposte. La riattivazione delle tariffe, in questo caso, è molto veloce, mediante una procedura di Comitato Dazi e Dogane, che si svolge nel giro di 14 giorni.

 

Nell'ambito dell'accordo su queste nuove norme, la Commissione Ue si è impegnata ad avviare presto negoziati con l'Ucraina sulla liberalizzazione commerciale permanente e a mantenere il Parlamento Ue strettamente impegnato nel processo.

 

La relatrice Sandra Kalniete (Ppe, Lv) ha dichiarato: "L'estensione delle misure di sostegno al commercio ribadisce la solidarietà dell'Ue nei confronti dell'Ucraina di fronte all'aggressione russa. Questo voto rafforzerà contemporaneamente la resilienza economica dell'Ucraina e proteggerà gli interessi degli agricoltori europei. Manterremo le nostre promesse: sosterremo l'Ucraina fino alla vittoria militare e all'adesione all'Ue e alla Nato".

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Il Consiglio Ue dovrà ora approvare formalmente il Regolamento, prima che questo possa entrare in vigore. Le attuali misure commerciali scadono il 5 giugno 2024 e il nuovo testo dovrebbe entrare in vigore subito dopo tale data.

 

L'accordo di associazione Ue-Ucraina, compresa la zona di libero scambio globale e approfondita, ha garantito che le imprese ucraine avessero un accesso preferenziale al mercato dell'Ue dal 2016. Dopo l'avvio della guerra di aggressione da parte della Russia, l'Ue ha messo in atto misure commerciali autonome nel giugno 2022 che consentono l'accesso al mercato europeo, esente da dazi, per tutti i prodotti ucraini. Tali misure sono state prorogate di un anno nel 2023 e a gennaio la Commissione Europea ha proposto di rinnovare la sospensione per un altro anno con ulteriori garanzie per proteggere il mercato dell'Ue.

 

Durante i negoziati, il Consiglio e il Parlamento hanno aggiunto ulteriori misure per proteggere gli agricoltori dell'Ue. Per quanto riguarda la Moldavia, il Parlamento ha recentemente deciso di prorogare di un altro anno misure analoghe.